ISLAM: MUSSOLINI, POLIGAMIA PER DONNE? ANCHE IO FECI QUESTA PROPOSTA PROVOCATORIA = 'INIZIATIVA SCRITTRICE SAUDITA PUNTA A INCRINARE CULTURA MASCHILISTA DELL'HAREM' Roma, 17 dic. (Adnkronos) - "Anch'io ho fatto una analoga provocazione tempo fa: la poligamia anche per le donne!". Lo ricorda Alessandra Mussolini commentando all'ADNKRONOS l'articolo della scrittrice araba Nadin al-Badir nel quale ha proposto l'introduzione della poligamia al femminile in Arabia Saudita."In effetti - scherza la presidente della commissione parlamentare sull'infanzia - farebbe comodo avere tre, quattro mariti: uno va a fare la spesa, un altro cucina, l'altro ancora va a prendere i bambini a scuola, l'ultimo si occupa della casa... i mariti non sarebbero mai troppi".Per la Mussolini, "la proposta provocatoria della scrittrice saudita punta a incrinare la cultura maschilista araba dell'harem. Ma non dimentichiamo che la poligamia, di fatto, esiste anche in Italia in migliaia di famiglie immigrate. E' una situazione assolutamente inaccettabile sotto ogni profilo: umano, culturale e legislativo".(Bon/Ct/Adnkronos) 17-DIC-09 16:33
giovedì 17 dicembre 2009
giovedì 10 dicembre 2009
E brava Alessandra!
Contro il giornalismo che si nutre di insinuazioni e il maschilismo strisciante, uno "strappo" contro la deriva. Dopo il fango, lo sfogo. E sfogo sacrosanto, peraltro. Alessandra Mussolini non ci sta a finire nel tritacarne di Feltri (ormai, tra l’altro, autoproclamatosi uno dei tanti San Pietro del Popolo della libertà, custode delle chiavi delle Porte del Partito Unico) e piomba inaspettata a Pomeriggio 5, in cui si parlava di lei e dello scandalo (montato, appunto, dal Giornale) sul presunto video hard che la riguarderebbe. Un blitz in compagnia dell’amica, e deputata del Pd, Paola Concia. La rabbia, le lacrime, e la lettura di un articolo di Sgarbi apparso sul Giornale («scopata privata», «coerenza politico-erotica», tra le parole usate dall’autore, che si chiedeva, in sostanza, di cosa mai si lamentasse la mussolini…). Poi, una copia del Giornale strappata, buttata a terra e calpestata. Così, tanto per rendere chiaro il concetto. E non nascondiamocelo: questo sfogo ci è piaciuto. Ci è piaciuto perché è un gesto forte e necessario, a suo modo anche “violento”, contro una degenerazione “violenta” del giornalismo italiano e, purtroppo, di gran parte della società italiana. Uno scivolo, quello del gossip e della morbosità, che pare non avere freni. Ormai il “diritto di cronaca” è troppo spesso ridotto a una scusa per colpire le persone nel privato, per “metterle alla berlina” (per usare le parole della mussolini) su basi quantomeno fragili – e qui, in questo caso, si trattava, pare, delle dichiarazioni di un mitomane – provando a distogliere, scientemente, l’attenzione di un intero paese dal merito delle cose, dai fatti, dalle notizie vere. Sembra ormai un’abitudine irreversibile. E che lo facciano giornali di destra o di sinistra, poco importa: la deriva è diffusa. Calpestare Il Giornale è stato un atto di “mancanza di rispetto per la libertà di stampa”, ha detto qualcuno. Un’accusa che lascia il tempo che trova. Perché se mancanza di rispetto c’è stata, beh, è in quello che si è scritto, e soprattutto in come si è scritto e in come si è commentato. E anche nel modo in cui viene usato. Per non parlare del contesto costruito attorno alla presunta notizia: uno sfondo torbido e opaco, su cui si muovono, immancabili, le ombre del “ricatto”. Ma, soprattutto, a colpire è la sottesa mancanza di rispetto per le donne. Strisciante e velenosa. «Lo faccio come donna, come madre e come moglie», diceva la Mussolini stracciando Il Giornale in mille pezzi. E ha fatto bene. Perché il maschilismo è un vizio nazionale che resiste nei secoli. E serve per davvero una “battaglia per la dignità delle donne”, come hanno gridato le due parlamentari in televisione. Una battaglia bipartisan, s’intende. Perché è una sfida culturale, da non delegare allo scontro politico, miope e quotidiano. Sì, «basta con la politica!», s’è sfogata la mussolini. Qui non c’entra. Qui c’entrano la dignità, il rispetto, il pudore. E c’entra anche un modo sano di fare giornalismo. C’entra quella “civiltà” che stiamo, spanna a spanna, perdendo. «Basta, basta, basta!», ha urlato a Canale 5. E brava Alessandra. di Federico Brusadelli pubblicato il 3 dicembre 2009 su www.ffwebmagazine.it
Telecamere negli asili
INFANZIA: MUSSOLINI, CONTRO VIOLENZA TELECAMERE IN ASILI (ANSA) - ROMA, 10 DIC - Contro la violenza sui minori telecamere a circuito chiuso negli asili.Alla luce dei recenti fatti di cronaca, le parlamentari Alessandra Mussolini e Souad Sbai propongono che all'interno di tutti gli asili nido, sia pubblici che privati, vengano installate telecamere a circuito chiuso, le quali svolgerebbero 'un efficace compito di controllo e fungerebbero anche da deterrente verso eventuali comportamenti scorretti ai danni dei bambini ospitati'. (ANSA). 10-DIC-09 12:59
Così non va!
Continua l’opera di Azione Sociale contro il Direttivo Provinciale del PDL Salerno. Il Segretario Provinciale di Azione Sociale con Alessandra Mussolini, avvocato Luciano Farro, dichiara che il Partito, unanimemente, non si riconosce nelle decisione adottate dal Coordinatore Provinciale del PDL, dott. Mauro Russo, per quanto riguarda la costituzione del Direttivo Provinciale. Prima di questo comunicato, Azione Sociale ha già protestato con due distinte note a firma del Segretario Provinciale Farro e del Segretario Regionale Bellomo, indirizzate sia a Mauro Russo, sia ai Coordinatori Regionali del Partito. Azione Sociale, prescindendo dalla circostanza - seppur grave - di non essere rappresentata nel Direttivo Provinciale, protesta soprattutto per il metodo adottato dal dott. Russo, metodo squisitamente clientelare e senza la benché minima concertazione politica. La stessa componente politica di Alleanza Nazionale ha preso le distanze, anche se con una forma ironica e singolare, ovvero indicando nomi di ragazzini nel direttivo. Azione Sociale è fortemente preoccupata per il clima di alta tensione che queste decisioni provocano, ed al malessere di gran parte di coloro che si riconoscono nel PDL. Questo metodo di nomine, se proiettato anche per quelle comunali, farà nascere un contenzioso in tutti i centocinquantotto comuni della Provincia di Salerno, con l'innesco di una guerra fratricida a danno dell'intero territorio provinciale. Azione Sociale, prima di passare ad altre forme di protesta, anche plateali, chiede l'azzeramento del Direttivo Provinciale e la convocazione del tavolo provinciale - quel tavolo che ha portato alla vittoria del Presidente Cirielli - affinchè si adottino decisioni concertate e non frutto del libero arbitrio del dott. Russo.Il Presidente Provinciale Azione Sociale Avv. Luciano Farro
<>, noi come Azione Sociale continueremo per la nostra strada ad esempio al comune di Eboli candideremo l’on Cardiello a Sindaco, unico accordo si può trovare con l’indicazioni del presidente della provincia on Cirielli, allo stesso modo ci regoleremo a Sassano dove già stiamo lavorando per la lista che sarà capeggiata dall’avv. Gaetano Romanelli, naturalmente in quest’ultimo caso potremmo trovare un intesa con Valentino Di Brizzi, mentre a san Valentino Torio presenteremo Peppe Formisano, negli altri comuni della provincia già ci stiamo attrezzando per andare da soli.Coordinatore Regionale della Campania Cons. Com. Francesco Bellomo - Salerno, 10 dicembre 2009
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lunedì 23 novembre 2009
Intervista
La Mussolini e le battaglie per l'infanzia di Rossella Gemma pubblicata su L'Opinione
La Convenzione sui diritti dell’infanzia, rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia. Contempla l’intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano, oltre ad offrire un quadro di riferimento organico nel quale collocare tutti gli sforzi compiuti in cinquant’anni a difesa dei diritti dei bambini. La Convenzione è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L’Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt’oggi 193 Stati, un numero addirittura superiore a quello degli Stati membri dell’ONU, sono parte della Convenzione. In quanto dotata di valenza obbligatoria e vincolante, la Convenzione del 1989, obbliga gli Stati che l’hanno ratificata a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell’adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori. Oggi, vent’anni dopo, facciamo il punto con Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione infanzia della Camera.
Presidente, che significato ha l’anniversario di oggi per il nostro Paese?
Se le leggi e la società fossero rimaste al 1989, quando la Convenzione è stata ratificata, avremmo delle leggi all’avanguardia. Purtroppo non è così, ne mancano due all’appello (le cui proposte di legge sono già allo studio della Commissione Giustizia della Camera): quella per il reato di “adescamento in rete” che è fondamentale per tutelare le migliaia di bambini e adolescenti che vengono adescati su internet, e che possono subire dei danni gravissimi, e quella per l’istituzione del reato di “pedofilia ideologica”. Dobbiamo creare questo tipo di reato per chi in rete, inneggia e fa apologia della pedofilia. Ci sono tantissime altre cose da fare: io lo sto facendo in Commissione affari sociali della Camera e proprio in occasione di questa ricorrenza di oggi, ho presentato un intervento sulla finanziaria, per inserire fondi per gli istituti socio-educativi che si occupano anche di devianza minorile.
La Commissione per l’infanzia che lei presiede, su cosa si sta concentrando?
Ci stiamo concentrando molto su tutto il mondo dei media e minori . Sempre più spesso, infatti, l’interesse degli adolescenti si sposta, ormai, dalla televisione al mondo di internet, onde per cui, si moltiplicano i casi di sfruttamento e abuso dell’infanzia sui social network. Vorrei ricordare che, in casi come Facebook, una volta inseriti dei dati personali, rimangono lì per sempre come una schedatura; inoltre, anche le svariate chat a cui si può partecipare su internet, non rimangono necessariamente chiuse all’interno del gruppo di amici, possono molto facilmente inserirsi nella conversazione, veri e propri delinquenti.
C’è qualche iniziativa in questo senso?
La Convenzione sui diritti dell’infanzia, rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia. Contempla l’intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Costituisce uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano, oltre ad offrire un quadro di riferimento organico nel quale collocare tutti gli sforzi compiuti in cinquant’anni a difesa dei diritti dei bambini. La Convenzione è stata approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre del 1989 a New York ed è entrata in vigore il 2 settembre 1990. L’Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt’oggi 193 Stati, un numero addirittura superiore a quello degli Stati membri dell’ONU, sono parte della Convenzione. In quanto dotata di valenza obbligatoria e vincolante, la Convenzione del 1989, obbliga gli Stati che l’hanno ratificata a uniformare le norme di diritto interno a quelle della Convenzione e ad attuare tutti i provvedimenti necessari ad assistere i genitori e le istituzioni nell’adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori. Oggi, vent’anni dopo, facciamo il punto con Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione infanzia della Camera.
Presidente, che significato ha l’anniversario di oggi per il nostro Paese?
Se le leggi e la società fossero rimaste al 1989, quando la Convenzione è stata ratificata, avremmo delle leggi all’avanguardia. Purtroppo non è così, ne mancano due all’appello (le cui proposte di legge sono già allo studio della Commissione Giustizia della Camera): quella per il reato di “adescamento in rete” che è fondamentale per tutelare le migliaia di bambini e adolescenti che vengono adescati su internet, e che possono subire dei danni gravissimi, e quella per l’istituzione del reato di “pedofilia ideologica”. Dobbiamo creare questo tipo di reato per chi in rete, inneggia e fa apologia della pedofilia. Ci sono tantissime altre cose da fare: io lo sto facendo in Commissione affari sociali della Camera e proprio in occasione di questa ricorrenza di oggi, ho presentato un intervento sulla finanziaria, per inserire fondi per gli istituti socio-educativi che si occupano anche di devianza minorile.
La Commissione per l’infanzia che lei presiede, su cosa si sta concentrando?
Ci stiamo concentrando molto su tutto il mondo dei media e minori . Sempre più spesso, infatti, l’interesse degli adolescenti si sposta, ormai, dalla televisione al mondo di internet, onde per cui, si moltiplicano i casi di sfruttamento e abuso dell’infanzia sui social network. Vorrei ricordare che, in casi come Facebook, una volta inseriti dei dati personali, rimangono lì per sempre come una schedatura; inoltre, anche le svariate chat a cui si può partecipare su internet, non rimangono necessariamente chiuse all’interno del gruppo di amici, possono molto facilmente inserirsi nella conversazione, veri e propri delinquenti.
C’è qualche iniziativa in questo senso?
Con la Polizia delle comunicazioni, che si occupa di adescamenti e della pedo-pornografia in rete, e il centro che è stato costituito con la legge n. 38 del 2006, abbiamo dato avvio al progetto che prevede un lavoro capillare sui vari social network, in modo da inserire un banner con il logo “la Polizia delle comunicazioni fa investigazioni per te, aiutala anche tu”. Anche il ragazzo in rete potrà segnalare alla Polizia situazioni sospette. E questo è molto importante.
E sulla modifica del Garante per l’infanzia, cosa mi dice?
E sulla modifica del Garante per l’infanzia, cosa mi dice?
Il Garante per l’infanzia, con l’emendamento che è passato in aula, è diventato Autority. Ha adesso, una reale autonomia, ed era quello che si voleva e si chiedeva. Se fosse un’appendice di qualche ministero sarebbe praticamente inutile. Un’autority con piena autonomia, è qualcosa di diverso e può essere anche utile se, collaborativa, con la rete sul territorio. Vorrei ricordare che non c’è una omogeneità sul territorio regionale. Anche in questo, c’è anarchia nel mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Continuano a nascere osservatori e io, ogni volta che ne nasce uno nuovo, faccio un emendamento per cancellarlo. Sono soldi sprecati ed è solo un poltronificio.
Presidente, in politica ci si adopera per la tutela dell’infanzia o si pensa più ad altro? E dal Governo, si aspettava di più?
Presidente, in politica ci si adopera per la tutela dell’infanzia o si pensa più ad altro? E dal Governo, si aspettava di più?
In politica si potrebbe sicuramente fare molto di più. Anche nei telegiornali si parla troppo di politica e poco di infanzia. Noi abbiamo lanciato l’iniziativa di “un giorno senza pubblicità” e del “Tg per la famiglia”. Un Tg in cui non ci siano immagini crude, che non faccia censura ma faccia informazione, tenendo a mente la sensibilità dei più piccoli. Dal Governo, mi aspetto che nella prossima finanziaria ci sia “posto” per l’infanzia e l’adolescenza che sono il nostro futuro, quindi... staremo a vedere. 20 novembre 2009
giovedì 19 novembre 2009
AS nel PDL
Prosegue la formalizzazione degli organismi dirigenti territoriali del partito del Popolo della Libertà. E Azione Sociale continua da protagonista a contribuire al radicamento del partito attraverso la presenza di propri rappresentanti. Gli ultimi in ordine si tempo sono Luciana Maloni, già Coordinatrice Regionale Toscana AS, entrata a far parte del direttivo provinciale PDL di Pisa e Paolo Pastore, già Coordinatore Provinciale AS e delegato alla Provincia, entrato a far parte del direttivo provinciale PDL di Latina. - L'Ufficio Stampa, 19 novembre 2009
martedì 17 novembre 2009
Giornata dei Diritti dell'Infanzia
GIORNATA DIRITTI INFANZIA, DOMANI COMMISSIONE CAMERA A NAPOLI (ANSA) - ROMA, 17 NOV - La Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, come ogni anno, celebrera' la Giornata nazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. L'evento si svolgera' domani a Napoli, dalle ore 9.30, nei locali della Stazione Marittima. La celebrazione vertera' sull'argomento di una delle indagini conoscitive svolte dalla Commissione, dedicata alla tutela dei minori nei mezzi di comunicazione, soprattutto ai problemi connessi all'uso di internet da parte dei minori e alla lotta contro la pedopornografia. Il convegno aprira' i lavori della Conferenza nazionale sull'infanzia e sull'adolescenza, una tre giorni a cadenza triennale, organizzata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Dopo il saluto delle autorita' locali (Sindaco e Presidente della Provincia di Napoli, Presidente della Regione Campania), sono previsti gli interventi di Alessandra Mussolini, Gabriella Carlucci, Anna Maria Serafini (Presidente e Vicepresidenti della Commissione); interverranno, inoltre, Corrado Calabro', Presidente dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni, Franco Mugerli, Presidente del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione media e minori, Luca Borgomeo, Presidente del Consiglio nazionale degli utenti, Domenico Vulpiani, Consigliere per la sicurezza informatica del Ministero dell'Interno (gia' Direttore della Polizia postale e delle comunicazioni). Al termine interverranno Luisa Capitanio Santolini, Giuliana Carlino, Luciana Sbarbati e Massimo Polledri (parlamentari componenti della Commissione). Con l'occasione sara' trasmesso il video pubblicitario contro la pedopornografia, interpretato - fra gli altri - da Giancarlo Giannini. Alle ore 13,30, nei locali della Conferenza, il Presidente Mussolini e i componenti della Commissione incontreranno i giornalisti. Lo rende noto un comunicato di Montecitorio. (ANSA). 17-NOV-09 12:40
Intervista
La Mussolini (Pdl) ad Affaritaliani.it: i pm e non Fini vogliono far fuori Berlusconi. "Il presidente della Camera non vuole fare le scarpe a nessuno. Certo, ci sono piccole fibrillazioni, ma sono fisiologiche". Alessandra Mussolini, onorevole del Pdl molto vicina all'ex leader di Alleanza Nazionale, analizza per Affaritaliani.it quanto sta accadendo nel Centrodestra. "L'unico vero problema di Silvio Berlusconi non è il fatto che i magistrati di corte, ovvero quelli che rispondono alla sinistra, sono ormai scatenati. Non si riesce più a governare". "Gianfranco Fini sta esercitando in modo politico il suo ruolo di presidente della Camera. Non si possono fare distinzioni, è un tutt'uno in questo momento. E chi vuole ridurre il presidente della Camera a passacarte o a osservatore di quello che fa l'Aula sbaglia. Non l'ha fatto mai nessuno. Ci sono degli argomenti caldi, certo, come il processo breve...". Alessandra Mussolini, onorevole del Pdl molto vicina alle posizione dell'ex leader di Alleanza Nazionale, analizza per Affaritaliani.it quanto sta accadendo nel Centrodestra.Sul processo breve qual è la posizione di Fini?"Lui ha detto di essere d'accordo con delle modifiche, visto che è un testo della maggioranza e il governo non c'entra niente. Non vedo perché debba esserci una polemica. Ci sono delle osservazioni che ha fatto perfino Pecorella, che non è certo Fini".E sul testamento biologico?"I finiani sono attivi, certamente. Ma sono temi che devono far riflettere. Non vedo grosse problematiche tali da far arrivare a situazioni estreme. L'unico vero problema di Berlusconi non è Fini, ma è il fatto che i magistrati di corte, ovvero quelli che rispondono alla sinistra, sono ormai scatenati: come fa a governare e stare ai processi? Questo è un problema. E si sapeva che si sarebbe arrivati a questo punto".Come se ne esce?"Tutto ciò disturba fortemente l'azione di governo, irritando lo stesso premier e l'intera maggioranza. Non si riesce a governare".Una soluzione potrebbe essere Fini presidente del Consiglio?"No, lui ha il suo ruolo. Adesso bisogna vedere se si riesce a trovare una soluzione con il processo breve".Ovvero?"La sinistra non ha voluto il Lodo Alfano e adesso dice che era meglio quella strada perché dava una soluzione temporanea. Il processo breve non lo vogliono ma lo dovranno ingoiare, tutto intero".Altrimenti?"Non ci sono tante soluzioni. O questa del ddl, che non è del governo, oppure nient'altro. Non ci sono più le condizioni per un testo costituzionale come dice Casini".Dica la verità: Fini vuole fare le scarpe a Berlusconi?"No, assolutamente no. Fini sta nelle stesse scarpe di Berlusconi, siamo tutti nel Pdl. E non vuole fare le scarpe a nessuno, ma la politica va ben ragionata. Il processo breve non si sa ancora come andrà, bisogna vedere quali reati inserire e quali eliminare... e comunque l'impunità c'è anche adesso perché i processi non si celebrano. Si deve uscire da questo accanimento terapeutico su Berlusconi da parte della Magistratura. O staccare la spina".Ovvero?"Elezioni anticipate. In questo caso Berlusconi stravincerebbe e avrebbe un'ampia possibilità di manovra. Con il voto anticipato si rimetterebbe tutto in gioco. La crisi non è interna-parlamentare ma è extra-parlamentare, non c'entra niente Fini. Non è un attacco di qualche delfino diventato squalo, perché gli squali stanno fuori. Ce la faremo a trovare la soluzione? E' complicato. L'attacco a Berlusconi non viene da Fini ma da magistrati".Che cosa prevede?"Le elezioni sono nel novero delle possibilità che può avere in mano Berlusconi. Tanto i cittadini capirebbero che si tratta di una crisi interna alla maggioranza. I magistrati metteranno Berlusconi nelle condizioni di non poter più governare, con udienze tutti i giorni".E in caso di voto che cosa farebbe il presidente della Camera?"Fini lo seguirebbe, è inevitabile. E' la conseguenza di un processo che si è creato con il Popolo della Libertà. Non si presenterebbero più come Forza Italia e An. Non vedo colpi di scena dell'ultima ora. La maggioranza è solida. Ci sono piccole fibrillazioni, ma sono fisiologiche. I problemi sono fuori e non dentro".
mercoledì 11 novembre 2009
Drug test - 2
MUSSOLINI: ECCO RISULTATI DEL MIO TEST, A CHI LI DO? - "AI MASCHI CALVI LA CIOCCA LA PRENDONO DAL PUBE". (DIRE) Roma, 10 nov. - Foglio che sventola in mano, l'onorevole Alessandra Mussolini cerca i cronisti nel Transatlantico di Montecitorio e al primo gruppetto che trova dice: "Ecco, questi sono i risultati del mio test droga, a chi li do?". Faccia perplessa di alcuni... "Giustamente i cittadini vogliono sapere se i parlamentari si drogano o no, io ho fatto il test, questo e' il risultato, e voi giornalisti dovete renderlo pubblico". Il foglio riporta una serie di 'negativo' al test cannabis, oppiacei, cocaina e anfetamine. Neanche una cannina? "Niente, nulla" ribatte divertita Mussolini, che poi spiega la procedura a cui e' stata sottoposta: "Mi hanno fatto andare in bagno con il contenitore, ho dovuto fare la pipi' guardata a vista da un'infermiera con la porta aperta... e non mi scappava. Poi mi hanno prelevato una bella ciocca di capelli...". A questo punto a Mussolini scappa una risata: "Ho saputo che ai parlamentari maschi calvi la ciocca gliela prendono dal pube". Ahi, la risposta dei cronisti.(Npe/ Dire) 17:43 10-11-09
martedì 10 novembre 2009
Drug test - 1
MUSSOLINI, MEMBRI COMM. INFANZIA FACCIANO TEST = (AGI) - Roma, 10 nov - "Il problema delle sostanze stupefacenti e' un tema che coinvolge direttamente la Commissione infanzia ed adolescenza in virtu' dal crescente abuso di droghe in corso fra gli adolescenti. Auspico dunque che tutti i Parlamentari che compongono la Commissione si sottopongano volontariamente al test, dando un segnale di trasparenza a tutti i cittadini e rinnovando l'impegno ad osteggiare in ogni modo il dilagare di questa piaga fra i piu' giovani". Questo il giudizio, sui test volontari anti droga che in questi giorni si stanno svolgendo alla Camera dei Deputati, di Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione bicamerale per l'infanzia e l'adolescenza.(AGI) 10 NOV 09
venerdì 30 ottobre 2009
Il dovere di stare con i bambini
MINORI. RIGNANO, CRITICHE A GIOVANARDI CHE DIFENDE IMPUTATI MUSSOLINI-BARBARESCHI CONTRO SOTTOSEGRETARIO: "SCIOCCANTE".
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - "Falsi abusi a Rignano": e' il titolo dell'incontro pubblico che lo scorso 22 ottobre si e' tenuto al Teatro Paladino nel comune alle porte di Roma sul caso della scuola materna 'Olga Rovere', organizzato dall'associazione "Ragione e Giustizia". Una associazione, accusa Roberta Lerici, responsabile Infanzia dell'Italia dei valori e impegnata con il Movimento per l'Infanzia, "nata a difesa degli indagati di Rignano Flaminio", operatori della materna accusati di aver abusato di alcuni bambini. "Il sostegno alle maestre- racconta Lerici- si e' ripetuto con testimonianze, aneddoti e tutto cio' a cui l'associazione Ragione e Giustizia ci ha abituati". Ma la sorpresa maggiore e' arrivata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi, che "ha ribadito con forza che le maestre sono innocenti", sottolinea Lerici. Lo stesso ha fatto il pediatra, professor Mendicini, "di cui riporto questo illuminante assunto del 2008: 'Il fatto che in un piccolo centro, in cui tutti si conoscono da sempre, il parroco e la maggior parte della popolazione solidarizzino con gli indagati a me pare sia un'ulteriore prova delle assurdita' delle accuse'". Giovanardi ha anche sostenuto che "i genitori dovrebbero essere felici se la vicenda si chiudesse oggi, perche' vorrebbe dire che ai loro bambini non e' successo nulla".Lerici non ci sta: "Le assoluzioni taumaturgiche non sono ancora state inventate, ma forse l'onorevole Giovanardi potrebbe inserire questa pratica con un decreto urgente, stroncando sul nascere tutti i processi per pedofilia che hanno come principali testimoni dei bambini".Ma per Giovanardi non sono mancate le critiche. La presidente della commissione bicamerale Infanzia, Alessandra MUSSOLINI (Pdl), e Luca Barbareschi, onorevole del Pdl e presidente della Fondazione Luca Barbareschi a tutela dei minori, non hanno gradito la sua presenza a Rignano."E' gravissimo che il sottosegretario Giovanardi abbia partecipato a un incontro in favore degli imputati nel processo per il delitto di pedofilia in corso a Rignano e abbia affermato che le maestre sono condannate soltanto dalla testimonianza di piccoli. Il tutto a pochi giorni dal pronunciamento del giudice", ha dichiarato MUSSOLINI. "Si tratta di una iniziativa intollerabile. In piu', non dare valore alle testimonianze dei bambini va contro tutti i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. Se passasse questa aberrazione sarebbe vanificata ogni indagine per i reati di pedofilia. E' scioccante che un sottosegretario con delega alla famiglia possa prendere le parti degli imputati contro i bambini". Barbareschi si e' apertamente dissociato dalla posizione di Giovanardi e mette in guardia da qualsiasi forma di negazionismo nei confronti di quella che invece va definita "una grave piaga sociale.Ritengo inammissibile e inopportuno che un rappresentante della maggioranza di governo, soprattutto nel caso difficile, delicato ed esemplare di Rignano, prenda posizioni a favore di una parte", ha affermato il deputato del Pdl. "Il caso di Rignano puo' e deve essere risolto dalla magistratura che ne ha tutte le competenze, mettersi al di sopra di essa rischia di essere un abuso".Lerici ricorda infine che il prossimo 30 ottobre avra' inizio l'udienza preliminare, "e che solo allora un giudice decidera' se accettare o meno la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Tivoli per 'atti osceni, maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, sequestro di persona, sottrazione di persone incapaci, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza e turpiloquio'. Per la sentenza, quindi, c'e' ancora tempo e non puo' essere certo un politico ad emetterla anticipatamente". 16:09 28-10-09
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 28 ott. - "Falsi abusi a Rignano": e' il titolo dell'incontro pubblico che lo scorso 22 ottobre si e' tenuto al Teatro Paladino nel comune alle porte di Roma sul caso della scuola materna 'Olga Rovere', organizzato dall'associazione "Ragione e Giustizia". Una associazione, accusa Roberta Lerici, responsabile Infanzia dell'Italia dei valori e impegnata con il Movimento per l'Infanzia, "nata a difesa degli indagati di Rignano Flaminio", operatori della materna accusati di aver abusato di alcuni bambini. "Il sostegno alle maestre- racconta Lerici- si e' ripetuto con testimonianze, aneddoti e tutto cio' a cui l'associazione Ragione e Giustizia ci ha abituati". Ma la sorpresa maggiore e' arrivata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, Carlo Giovanardi, che "ha ribadito con forza che le maestre sono innocenti", sottolinea Lerici. Lo stesso ha fatto il pediatra, professor Mendicini, "di cui riporto questo illuminante assunto del 2008: 'Il fatto che in un piccolo centro, in cui tutti si conoscono da sempre, il parroco e la maggior parte della popolazione solidarizzino con gli indagati a me pare sia un'ulteriore prova delle assurdita' delle accuse'". Giovanardi ha anche sostenuto che "i genitori dovrebbero essere felici se la vicenda si chiudesse oggi, perche' vorrebbe dire che ai loro bambini non e' successo nulla".Lerici non ci sta: "Le assoluzioni taumaturgiche non sono ancora state inventate, ma forse l'onorevole Giovanardi potrebbe inserire questa pratica con un decreto urgente, stroncando sul nascere tutti i processi per pedofilia che hanno come principali testimoni dei bambini".Ma per Giovanardi non sono mancate le critiche. La presidente della commissione bicamerale Infanzia, Alessandra MUSSOLINI (Pdl), e Luca Barbareschi, onorevole del Pdl e presidente della Fondazione Luca Barbareschi a tutela dei minori, non hanno gradito la sua presenza a Rignano."E' gravissimo che il sottosegretario Giovanardi abbia partecipato a un incontro in favore degli imputati nel processo per il delitto di pedofilia in corso a Rignano e abbia affermato che le maestre sono condannate soltanto dalla testimonianza di piccoli. Il tutto a pochi giorni dal pronunciamento del giudice", ha dichiarato MUSSOLINI. "Si tratta di una iniziativa intollerabile. In piu', non dare valore alle testimonianze dei bambini va contro tutti i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo di New York. Se passasse questa aberrazione sarebbe vanificata ogni indagine per i reati di pedofilia. E' scioccante che un sottosegretario con delega alla famiglia possa prendere le parti degli imputati contro i bambini". Barbareschi si e' apertamente dissociato dalla posizione di Giovanardi e mette in guardia da qualsiasi forma di negazionismo nei confronti di quella che invece va definita "una grave piaga sociale.Ritengo inammissibile e inopportuno che un rappresentante della maggioranza di governo, soprattutto nel caso difficile, delicato ed esemplare di Rignano, prenda posizioni a favore di una parte", ha affermato il deputato del Pdl. "Il caso di Rignano puo' e deve essere risolto dalla magistratura che ne ha tutte le competenze, mettersi al di sopra di essa rischia di essere un abuso".Lerici ricorda infine che il prossimo 30 ottobre avra' inizio l'udienza preliminare, "e che solo allora un giudice decidera' se accettare o meno la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura di Tivoli per 'atti osceni, maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, sequestro di persona, sottrazione di persone incapaci, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minorenne, corruzione di minorenne, violenza sessuale di gruppo, atti contrari alla pubblica decenza e turpiloquio'. Per la sentenza, quindi, c'e' ancora tempo e non puo' essere certo un politico ad emetterla anticipatamente". 16:09 28-10-09
domenica 18 ottobre 2009
Donne violate, nel silenzio
STUPRO GRUPPO MONTALTO: MUSSOLINI, VERGOGNA SCELTA TRIBUNALE (ANSA) - ROMA, 18 OTT - Alessandra Mussolini, presidente della Commissione parlamentare per l'Infanzia e dell'Adolescenza, definisce la decisione del Tribunale dei minori di Roma di sospendere il processo nei confronti del gruppo di giovani che nel 2007 violentarono una ragazza di 15 anni al termine di una festa di compleanno a Montalto di Castro: 'una vergogna che si sta consumando nel silenzio'.'Nessuna solidarieta',nessuna iniziativa ne' manifestazioni pubbliche, nessuna puntata di Annozero - osserva la deputata del Pdl - per una ragazza di soli 15 anni stuprata da otto coetanei, diventata giorno dopo giorno un fantasma: solo l'oblio.Certamente, non essere argomento da strumentalizzare per una rissosa campagna elettorale e' una colpa grave per questa ragazza. E cosi', e' apparso naturale anche per il Tribunale dei Minori di Roma accanirsi con chi era gia' debole e dimenticata e da oggi, forse per sempre, travolta dall'indifferenza, fino alla primavera del 2012 quando riprendera' il processo'.'Avendo seguito sin dal primo momento questa triste storia, sono stata in contatto con la famiglia, la quale solo pochi giorni fa, mi ha rappresentato il timore che questo potesse accadere' sottolinea la presidente della Commissione Infanzia e Adolescenza secondo la quale 'ora i violentatori, perche' rei confessi, verranno riabilitati mentre la ragazza continuera' giorno dopo giorno a vivere la sua angoscia senza alcun sostegno concreto'.'Quale donna denuncera' piu' uno stupro se queste sono le conseguenze? Davanti all'esito di questa triste storia sono in tanti a doversi vergognare' conclude Alessandra Musolini.(ANSA). 18-OTT-09 17:44
mercoledì 7 ottobre 2009
Burqa
MUSSOLINI: NO A PROPOSTA LEGA, PROVOCAZIONE DANNOSA - (DIRE) Roma, 6 ott. - "Io farei andare in carcere chi costringe la donna a usare il burqa". Cosi' Alessandra Mussolini, deputata del Pdl, intervistata dal quotidiano online Affaritaliani.it commenta la proposta di legge della Lega sul no al burqa in luoghi pubblici."Io non sono assolutamente d'accordo- dice- perche' alla fine sono sempre le donne ad essere penalizzate. Dopo il danno anche la beffa. Non mi convince. Farebbe diventare queste persone delle martiri". E ancora: "Anziche' risolvere il problema lo renderebbe un problema politico. Poi diventerebbe davvero una realta' in Italia, cosa che adesso non c'e'. La trovo una provocazione inutile e dannosa". 17:50 06-10-09
mercoledì 30 settembre 2009
Sondaggio: PDL in crescita
Il 21 settembre è stato pubblicato sul sito Affaritaliani.it un sondaggio curato da Nicola Piepoli. Per Piepoli, le "liti" all’interno del Pdl e i contrasti tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini hanno prodotto un aumento dei consensi al partito di maggioranza relativa, che dal 33% di giugno è passato al 38% nel corso degli ultimi tre mesi. Secondo il sondaggista, "gli scontri delle ultime settimane danno l’idea di una forza politica in movimento, viva". Stabile la Lega Nord al 10% e l’Mpa all’1%. La Destra di Storace è intorno all’1% e l’Udc al 7%. Di un punto cresce il Pd, al 27%, ma cala l’Idv al 7%: a conferma del continuo scambio oscillatorio di voti tra questi due partiti alleati. Stabile al 3% Sinistra e libertà di Nichi Vendola mentre la lista comunista Prc-Pdci scende al 2,5%. L'Ufficio Stampa - 30 settembre 2009
venerdì 25 settembre 2009
Pari Opportunità
MUSSOLINI, SI' A ISTITUZIONE GARANTE - (ANSA) - ROMA, 25 SET - Il presidente della commissione Infanzia Alessandra Mussolini (Pdl) presentera' nei prossimi giorni una proposta di legge per istituire il Garante nazionale per le Pari Opportunita'. 'A fronte delle continue discriminazioni di genere che continuano a manifestarsi in ogni campo della vita economica e sociale del nostro paese per le quali addirittura e' dovuto intervenire un'organo di giustizia - spiega Mussolini - ritengo necessaria ed urgente l' istituzione del Garante Nazionale per le Pari Opportunita''. 'Tale figura - aggiunge - dovra' necessariamente essere super-partes e apolitica. Presentero' in Parlamento una proposta di legge per tale istituzione'. 11:12
mercoledì 23 settembre 2009
lunedì 21 settembre 2009
venerdì 18 settembre 2009
Delirio Di Pietro
PDL: MUSSOLINI, PD LASCI LE GIUNTE GUIDATE CON DI PIETRO ALTRIMENTI COMPLICE O MANDANTE SUE AGGRESSIONI - L’On. Alessandra Mussolini (PDL), interviene come segue a seguito delle dichiarazioni rilasciate oggi dal leader dell’IDV, Antonio Di Pietro: "Il PD deve avere il coraggio e la dignità politica di rompere ogni rapporto con Di Pietro. Non bastano più le prese di distanza o i distinguo ma fatti concreti di fronte ad un linguaggio così ostile e violento, privo di qualsivoglia sostanza politica, nei confronti del Presidente del Consiglio Berlusconi. Se ciò non avverrà, oltre a dimostrare la propria pochezza morale il PD sarà da considerarsi complice – o mandante? - delle vergognose esternazioni di un Di Pietro ormai antitetico alle normali regole del gioco democratico.” Roma, 18 settembre 2009
giovedì 17 settembre 2009
Kabul
Roma, 17 sett '09 - L'On. Alessandra Mussolini (PdL) commenta come segue il grave attantato in Afghanistan nel quale sono morti 6 soldati italiani: "Esprimo il più sentito e commosso cordoglio per le vittime italiane nell'attentato suicida di Kabul. Nei momenti di difficoltà la politica e le Istituzioni devono ritrovare dignità ed unità per testimoniare la vicinanza ed il sostegno più forte alle famiglie delle vittime e ai nostri militari."
Intervista
Roma, 17 sett '09 - Leggi l'intervista di Alessandra Mussolini pubblicata oggi sul SECOLO D'ITALIA.
venerdì 11 settembre 2009
TV e minori
L’On. Alessandra Mussolini (PDL), Presidente della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, interviene come segue in merito allo sketch comedy 'Cosi' fan tutte', con Alessia Marcuzzi in onda su Italia 1:"Ritengo fondate le forti critiche al programma “Così fan tutte” in onda su Italia 1 mosse dal MOIGE e dall’Osservatorio dei Minori.Mi attiverò immediatamente con i vertici dell’azienda al fine di verificare la possibilità di uno slittamento in seconda serata del programma, cioè fuori fascia protetta.Il Codice TV e Minori va rispettato: su questo presupposto, sono certa che Mediaset, azienda eticamente sensibile, troverà una soluzione.”Roma, 11 settembre 2009
giovedì 10 settembre 2009
PdL Friuli Venezia Giulia
Trieste - 10 sett 2009 - Paola Marsich, già Coordinatrice Regionale di Azione Sociale con Alessandra Mussolini, è ufficialmente membro del Coordinamento Regionale FVG del Popolo della Libertà. L'ufficializzazione è avvenuta con lettera di nomina a livello locale e conferma da parte del Coordinamento Nazionale del Partito. L'Ufficio Stampa
martedì 8 settembre 2009
Pluralità è ricchezza
ROMA (ITALPRESS) - "La pluralita' di opinioni nel Pdl e' una ricchezza. Quindi Fini va rispettato e sostenuto. Non solo, sarebbe importante riaccogliere Casini, perche' con l'attuale presidente della Camera sarebbe un baluardo per mettere intorno a Bossi dei grossi paletti". Lo dice Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare bicamerale per l'infanzia e deputata del Pdl, intervistata nell'ambito di una puntata del programma tv web "KlausCondicio", in onda su YouTube.Alla domanda di Klaus Davi se "sono sufficienti i paletti", Alessandra Mussolini ha risposto con una battuta: "allora usiamo il filo spinato"."Fini - ha aggiunto - e' fondamentale in questa fase, in quanto il Pdl e' schiacciato sulla Lega in un modo che e' diventato eccessivo.Il presidente della Camera ha tutto il diritto di esprimere la propria opinione che negli ultimi passaggi condivido appieno. Le priorita' del Governo devono essere una riforma della legge sulla cittadinanza dei migranti e il riconoscimento di uno stato giuridico dei minori".(ITALPRESS). 08-Set-09 13:57
lunedì 7 settembre 2009
Piazza Venezia non si tocca!
06/09/2009 - 16.56 UNITA' D'ITALIA: MUSSOLINI (PDL), CAMBIARE NOME A PIAZZALE LORETO - ROMA, 6 SET - "Se per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia si è deciso di incidere nella toponomastica, penso che questa sia una occasione irripetibile per modificare la denominazione di Piazzale Loreto a Milano, teatro di ignominie della storia d’Italia, in Piazza dell’Unità d’Italia, Dal punto di vista storico una piazza che ha diviso gli italiani sarebbe il simbolo della unione della repubblica. E anche dal punto di vista politico sarebbe un segnale significativo avere un luogo con tale nome nella capitale del nord". Lo dichiara Alessandra Mussolini (Pdl), a seguito dell’ipotesi del cambio della denominazione di Piazza Venezia a Roma.
martedì 1 settembre 2009
PRESIDENZIALISMO
MUSSOLINI E GRANATA (PDL), AL RIENTRO CE NE FAREMO PROMOTORI - (IRIS) - ROMA, 27 AGO - "Diamo pieno sostegno e supporto alle indicazioni politiche scaturite dalle riflessioni del Presidente Fini, che condividiamo e che intendiamo tradurre rapidamente in concrete iniziative parlamentari. Alla ripresa dei lavori di Camera e Senato ci faremo promotori, quindi, di azioni tendenti ad accelerare sui temi del presidenzialismo, della cittadinanza e dei diritti civili". Lo dichiara Alessandra Mussolini e Fabio Granata, deputati del Pdl. 27/08/2009 - 19.33
giovedì 6 agosto 2009
C'è la bandiera italiana, punto e basta!
Roma, 5 ago - ''Non sono d'accordo. C'e' la bandiera italiana punto e basta. L'Italia e' una, unita e sovrasta tutto''. Cosi' l'onorevole Alessandra Mussolini interviene ai microfoni di Econews sulla proposta leghista di modificare l'articolo 12 della costituzione.''Io credo che ci sono le regionali e la Lega si prepara, ma per modificare la Costituzione la procedura e' molto lunga e quindi impensabile. Un conto e' la consuetudine di avere una bandiera, l'altro conto e' modificare la Costituzione: perderebbe di valore la stessa bandiera italiana. E allora facciamo la bandiera anche per la provincia, per i comuni. Ma per piacere''. Sull'estensione della sanatoria per tutti i lavoratori extracomunitari oltre a colf e badanti, Mussolini aggiunge: '' Questa e' la nostra proposta, abbiamo presentato emendamenti e atti parlamentari per estendere a tutti i lavoratori la regolarizzazione perche' non si puo' fare una discriminazione tra lavoratori. Sul no di Maroni? E che c'entra: queste cose vanno fatte, altrimenti si viene assunti come badante e si fa altro e poi c'e' il rischio che ha denunciato Emma Bonino, con il marito che rischia di essere allontanato e la moglie che continua a lavorare. Bisogna assolutamente estendere la regolarizzazione. La durezza si misura su altre cose e non su queste''.
lunedì 3 agosto 2009
Dal sito al blog
Da oggi il nuovo strumento di comunicazione di Azione Sociale sarà questo blog.
Si è resa necessaria questa modifica in quanto, con la nascita del Partito del Popolo della Libertà nel marzo di quest'anno, gli organi del Partito sono decaduti per confluire nelle organizzazioni centrali e periferiche del soggetto guidato da Silvio Berlusconi e, pertanto, le attività di AS sono ormai parte integrante della iniziativa politica del PDL.
Inoltre, in questo modo sarà possibile una partecipazione più attiva di tutti coloro i quali intendono interagire con le iniziative politiche nazionali e locali poste in essere dai nostri rappresentanti, a partire dal Presidente della Commissione Bicamerale per l'Infanzia e l'Adolescenza, On. Alessandra Mussolini, che è e resta anche il Segretario Nazionale di Azione Sociale.
L'indirizo e-mail resta lo stesso e cioè: azionesociale_pdl@alice.it.
Per avere contatti diretti con Alessandra Mussolini è possibile utilizzare l'indirizzo e-mail: mussolini_a@camera.it.
giovedì 29 gennaio 2009
Finalmente
Mozioni Pollastrini ed altri n. 1-00070, Mura ed altri n. 1-00083 e Cicchitto, Cota, Iannaccone ed altri n. 1-00085: Iniziative per prevenire e contrastare la violenza sessuale e di genere
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mussolini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRA MUSSOLINI. Signor Presidente, sono orgogliosa e, se mi consentite, anche commossa nell'annunciare all'Aula finalmente che il Governo, nella persona del Ministro Alfano, e ringrazio anche il sottosegretario Caliendo, inserirà attraverso un emendamento che abbiamo promosso, al quale tenevo molto, il gratuito patrocinio per le vittime della violenza sessuale (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Questo è un fatto estremamente concreto, perché molte donne, voi lo sapete, lo sanno tutte le colleghe e i colleghi che si occupano di questo, spesso non denunciano perché non hanno i mezzi. Proprio ieri ho ricevuto una telefonata di una ragazza che era stata violentata: si era svolto un processo penale, e per il processo civile aveva dovuto pagare solo di avvocati 25 mila euro (Applausi della deputata Sbai). Ringrazio quindi il Governo, e mi auguro che possa inserire anche ulteriori modifiche, come il divieto di concessione degli arresti domiciliari, l'aumento dei tempi della prescrizione per questo reato, e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, in caso di condanna, dello stupratore. Ringrazio veramente il ministro Alfano e il sottosegretario Caliendo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mussolini. Ne ha facoltà.
ALESSANDRA MUSSOLINI. Signor Presidente, sono orgogliosa e, se mi consentite, anche commossa nell'annunciare all'Aula finalmente che il Governo, nella persona del Ministro Alfano, e ringrazio anche il sottosegretario Caliendo, inserirà attraverso un emendamento che abbiamo promosso, al quale tenevo molto, il gratuito patrocinio per le vittime della violenza sessuale (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà). Questo è un fatto estremamente concreto, perché molte donne, voi lo sapete, lo sanno tutte le colleghe e i colleghi che si occupano di questo, spesso non denunciano perché non hanno i mezzi. Proprio ieri ho ricevuto una telefonata di una ragazza che era stata violentata: si era svolto un processo penale, e per il processo civile aveva dovuto pagare solo di avvocati 25 mila euro (Applausi della deputata Sbai). Ringrazio quindi il Governo, e mi auguro che possa inserire anche ulteriori modifiche, come il divieto di concessione degli arresti domiciliari, l'aumento dei tempi della prescrizione per questo reato, e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, in caso di condanna, dello stupratore. Ringrazio veramente il ministro Alfano e il sottosegretario Caliendo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).
lunedì 26 gennaio 2009
E' possibile?
Affissi a Roma nella notte tra domenica e lunedì, tra piazza Bologna e piazza Indipendenza, sede del Consiglio superiore della magistratura, centinaia di manifesti che attaccano il vicepresidente del Csm Nicola Mancino. I manifesti portano la firma di un circolo del movimento giovanile legato ad AN, che dichiara in una nota: "Con questa iniziativa uniamo la nostra a tutte quelle voci che da anni continuano a lottare perché sulla morte di Paolo Borsellino venga fatta finalmente giustizia, in particolare vogliamo porre l'attenzione su Nicola Mancino, caso emblematico. Due anni fa Salvatore Borsellino, fratello del giudice, ruppe un silenzio assordante durato 15 anni sulle responsabilità dello stato nella strage di via D'Amelio. Ora, dopo anni in cui sono continuati ad emergere altri particolari che tendono sempre più a confermare i ragionevoli dubbi del fratello, è arrivata la testimonianza del figlio dell'ex sindaco di Palermo Ciancimino che ha rivelato uno scandaloso accordo mafia-stato che ebbe come garante proprio l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino che ora ricopre un ruolo di primo piano nella giustizia italiana come vicepresidente del Csm"."Mancino - continua il comunicato - ebbe un incontro con il giudice pochi giorni prima della morte, incontro che lo stesso continua a 'non ricordare', in cui si presume che l'ex ministro abbia messo Borsellino di fronte all'accordo con Cosa nostra, che ovviamente il giudice ha rifiutato, restando isolato e firmando così la sua condanna a morte che venne eseguita il 19 luglio del 1992"."In questi giorni - conclude la nota di Azione Giovani - in cui la politica si interroga sulla questione morale crediamo sia un atto dovuto alla nazione che Mancino rassegni le dimissioni visti i pesanti lati oscuri che ancora oggi avvolgono la sua persona e speriamo che finalmente sui casi irrisolti di via D'Amelio venga fatta luce facendo giustizia a Paolo Borsellino, morto per la sua terra". Occorre appoggiare questa iniziativa e chiedere risposte immediate agli inquietanti interrogativi. Mancino ha denunciato gli autori dei manifesti. La diatriba AG/Mancino non ci interessa: l'unico interesse è che venga fugato ogni dubbio. Subito.
venerdì 23 gennaio 2009
E le chiamano canzonette
Alla vigilia dell'uscita del suo nuovo album, su Gino Paoli si scatena la polemica: pietra dello scandalo è "Il pettirosso", uno dei brani contenuti nell'ultimo lavoro dell'artista che festeggia 50 anni di carriera, intitolato 'Storie'. Una canzone che narra di uno stupro di un vecchio nei confronti di una bambina di 11 anni, in cui lui alla fine muore e lei ne prova pietà. La commissione bicamerale per l'Infanzia ha oggi deciso di ascoltare il cantautore nell'ambito di una indagine conoscitiva che la commissione, presieduta da Alessandra Mussolini, sta svolgendo sulla pedopornografia."Nessuna censura all'artista", dice la Mussolini, ma attenzione ai "messaggi fuorvianti" sulla pedofilia, anche di un testo di una canzone, che possono "essere molto devastanti. Per il pedofilo non c'é perdono". L'autore di 'Sapore di sale' al momento non risponde all'invito della commissione. Ma fa sapere che il testo é chiaro e non ha bisogno di ulteriori approfondimenti. Ieri ai giornalisti aveva spiegato che la canzone parla di "umanità, una parola importante da capire. La scopre solo il bambino, che non ha sovrastrutture". In un'intervista ad Avvenire è entrato ancor più nel merito spiegando che nel brano la bambina "davanti al vecchio pazzo che dopo la violenza le muore sotto gli occhi, esercita quella pietas cristiana di cui invece la società nella sua spasmodica ricerca del mostro ha perso traccia". "Aveva gli occhi come un pettirosso/era una donna di undici anni e mezzo - recita il testo - si alzò la gonna per saltare il fosso/aveva addosso un vestitino rosso. Mentre passava in mezzo a quel giardino/di settant'anni incontrò un bambino/voleva ancora afferrare tutto/e non sapeva cos'é bello e cos'é brutto/e l'afferrò con cattiveria/lei si trovò le gambe in aria/lui che cercava cosa fare/c'era paura e c'era male". Il testo prosegue così: "E il male lo afferrò proprio nel cuore/come succede con il primo amore/e lei allora lo prese tra le braccia/con le manine gli accarezzò la faccia/così per sempre si addormentò per riposare/come un bambino stanco di giocare". Per Pietro Zocconali, presidente dell'Associazione Nazionale Sociologi, "non si può prefigurare una pietas, cristiana o laica che sia, riguardante solo la coscienza di chi soggettivamente ha patito l'onta di una violenza. Nemmeno la massima autorità religiosa esistente sulla faccia della terra può calarsi o interferire in un sentimento così profondamente ferito". Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della commissione, ritiene "singolare che in poche righe ci si possa inoltrare in percorsi talmente intimi e soggettivi, come la pietas cristiana, prefigurando un'indulgenza tutt'al più spettante alle professioni religiose". Il Moige (Movimento Italiano Genitori) giudica "positiva e dovuta" la richiesta della commissione e dice che la canzone "tratta la piaga delle pedofilia in maniera ambigua: un testo del genere non può essere diffuso senza pensare alle eventuali conseguenze".
mercoledì 21 gennaio 2009
Alla faccia della verità dei compagni
Il quotidiano di Rifondazione comunista in edicola cita Ezra Pound, ma nasconde il nome del poeta. La nuova linea dura, pura, vetero-operaista di Dino Greco umilia la saggezza che accompagnò la direzione di Sansonetti, il quale nel giornale di Rifondazione era arrivato con coraggio ad analizzare grandi figure di intellettuali fascisti, da Brasillach a Celine, da Drieu La Rochelle a Papini, D'Annunzio e Marinetti. Invece, in alto a destra, a fianco della testata, come tutti i giorni, ieri appariva una citazione: 'Se un uomo non difende le sue idee, non vale niente lui o non valgono niente le sue idee'. Accipicchia, vien da pensare, anche la nuova Liberazione mantiene qualcosa dello spirito sansonettiano se arriva a piazzare in prima pagina una frase del poeta 'fascista' Ezra Pound'. Ma a differenza di Roberto Saviano che, citando la stessa frase, non ha avuto nessuna remora a specificare l'autore, Liberazione non ha avuto coraggio e ha trasformato Ezra Pound in un piu' pudico 'anonimo'. Insomma, cassato l'autore, alla faccia delle verità.
martedì 20 gennaio 2009
Curiosità e speranze
E' giunta l'ora dell'insediamento di Barak Obama quale nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America.
Verrà soddisfatta la curiosità di molti e si accenderanno alfine le speranze di altri per una svolta nella politica dell'unica superpotenza mondiale.
I problemi che Obama dovrà affrontare sono molti e - riteniamo - di difficile soluzione: la crisi finanziaria globale, le tensioni in medio ed estremo Oriente, le ingiustizie sociali che ancora albergano negli USA (Paese che, come è noto, si è rifiutato tra l'altro di ratificare il Tribunale mondiale per i crimini di guerra), i rapporti con la Cina.
Non basteranno concerti, consenso e speranze.
Il rischio è che in mancanza della tanto auspocata svolta, anche da parte di alcuni segmenti repubblicani, alle "midterm elections" si arrivi con un Presidente ribattezzato Obama W. Bush.
lunedì 19 gennaio 2009
Grandi e minori
Se i grandi discutono, entrano in campo i piccoli.
Spesso accade anche in famiglia: se i genitori litigano a ricomporre ci pensano i figli.
Certamente non è il caso del PDL: nessuna rottura, quindi nessuna ricomposizione necessaria.
Ma se FI e AN battibeccano, un ruolo di responsabilità e di fermezza lo stanno giocando AS, DCA, Nuovo PSI e PRI.
I loro leader, umilmente e silenziosamente, stanno tessendo la tela del PDL a modo loro.
Lavorano e basta, senza divisioni, coerentemente verso i tanti milioni di italiani che al PDL hanno chiesto di nascere.
I piccoli (minori, per dirla alla Verdini) sono in campo e lavorano anche per i grandi.
venerdì 16 gennaio 2009
Rissa tra compagni
Ieri sera ad ANNO ZERO, la trasmissione di approfondimento politico di RAI2, si è consumata una nuova rottura a sinistra. Lucia Annunziata, sdegnata per l'impostazione troppo filo palestinese (per lei) data dal collega Santoro alla puntata, ha abbandonato gli studi televisivi. Oggi l'inevitabile seguito, con polemiche annesse anche a livello istituzionale.
Francamente della (ennesima) rissa tra compagni poco ce ne cale.
Non crediamo che il Michele "furioso" sia così sprovveduto da non prevedere quanto sarebbe accaduto.
Siamo, quindi, sicuri che Santoro abbia veramente voluto fare un favore ai palestinesi?Visto il risultato ottenuto qualche dubbio ci assale.
giovedì 15 gennaio 2009
Time is over
Oggi leggiamo che qualcuno vuole proporre il partito unico della destra sociale italiana.
Tempo scaduto!
Tempo scaduto!
Nel 2004, proprio da quella sponda, si impedì di fare una lista unica alle elezioni europee tra Alternativa Sociale e FT.
Dopo le regionali del 2005 - nonostante il buon risultato (stessa percentuale de La Destra alle politiche) che ottenne la lista unica AS-FT - dalla stessa sponda ci si affrettò a scongiurare ogni ipotesi di fusione, cominciando peraltro a sparare a palle chiodate contro Alessandra Mussolini per lungo tempo.
Da allora Azione Sociale ha intrapreso un libero e coerente percorso verso il bipolarismo aderendo al progetto del Popolo della Libertà, portando un patrimonio di valori di destra chiari e condivisi dagli altri leader del PdL.
Ora che si arrangino e tentino di fugare altrimenti la paura per il proprio futuro politico e dei gruppi che rappresentano.
mercoledì 14 gennaio 2009
Destra sociale
L’On. Alessandra Mussolini, Presidente della Commissione Bicamerale Infanzia ha fatto inserire nel decreto legge anti crisi la gratuità del latte artificiale e dei pannolini per i neonati da 0 a 3 mesi. Come Presidente della Commissione Infanzia aveva rappresentato la necessità di fornire immediate e adeguate risposte in un momento delicato sia dal punto di vista economico per la famiglie italiane ma soprattutto nella prima fase della vita del bambino. E’ un successo importante che corona una battaglia storica di Alessandra Mussolini, che da anni ha portato avanti e che solo ora, grazie alla coesione della maggioranza, ha avuto l’orgoglio di portare a compimento. Non basta averla scritto sul logo del partito "destra". La politica di AS e` vera destra sociale.
martedì 13 gennaio 2009
La parola al popolo - 2
Rosetta Iervolino e Antonio Bassolino sono in coda al gradimento dei cittadini del loro territorio quale Sindaco di Napoli e Governatore della Campania. Monnezza e scandali hanno umiliato ancora una volta Napoli e la Campania e il popolo vede in loro responsabilità gravissime. Un sussulto di dignità li avrebbe già fatti dimettere. Invece, incollati alla poltrona, provocano ancora guasti e vergogna. La parola al popolo: si, ma quando?
PS: Forse, come qualche blogger ha detto, il popolo non ha sempre ragione, ma in questo caso lo schifo è tale che la parola al popolo va data, subito.
lunedì 12 gennaio 2009
La parola al popolo
Legge per le europee, Vigilanza RAI, riforma della giustizia: in Italia.
Morte, distruzione, bombe e missili: a Gaza.
Torture, minacce e persecuzioni: in India contro i cristiani.
Licenziamenti, crisi, mutui subprime, povertà: nel mondo intero
A decidere sulla pelle del popolo sono sempre quattro gatti.
A quando le decisioni al popolo?
Morte, distruzione, bombe e missili: a Gaza.
Torture, minacce e persecuzioni: in India contro i cristiani.
Licenziamenti, crisi, mutui subprime, povertà: nel mondo intero
A decidere sulla pelle del popolo sono sempre quattro gatti.
A quando le decisioni al popolo?
domenica 11 gennaio 2009
Ma ci faccia il piacere!
Abbiamo saputo che ieri a Pisa c'è stata un pò di maretta tra facinorosi di opposte fazioni.
Abbiamo letto che qualcuno s'è indignato. E' lo stesso figuro che, quando l'On. Mussolini nel 2004 girava l'Italia per la campagna elettorale europea, seduto negli uffici della Regione Lazio, taceva di fronte al sistematico boicotaggio delle manifestazioni di Alternativa Sociale anche attraveso l'utilizzo di escrementi e vermi nei luoghi dove si sarebberero dovuti tenere gli incontri. O ancora, mostrava totale indifferenza di fronte alle aggressioni dei compagni contro i militanti di AS a Schio nel giorno della commemorazione di un eccidio partigiano, di fronte al quale il figuro indignato di oggi non hai mai detto e fatto nulla. Oggi si sveglia e vuole giustizia. Per dirla alla Totò: "Ma ci faccia il piacere ...".
venerdì 9 gennaio 2009
L'Italia e la povertà
I leader mondiali stanno lavorando per salvare l'economia.L'Italia proporrà alla prossima riunione del G8, di cui assume la presidenza di turno, un «legal standard». Lo ha annunciato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti da Parigi, al termine del forum "'Nuovo mondo, nuovo capitalismo" sulla crisi finanziaria. Tremonti ha spiegato che si tratta di «un sistema giuridico-legale, del tipo delle bozze Ocse adattate ai nostri tempi»; da non confondere, ha precisato il titolare di via XX Settembre, della regolamentazione di un solo settore, come quello finanziario, ma di «un insieme di regole soprattutto giuridiche cui tutti dovranno attenersi». Nel dettaglio Tremonti ha osservato che «nel mondo c'è non solo un mercato, ma tantissimi Stati. E molti di questi hanno un sistema legale solido, altri solo in apparenza. Noi proporremo - ha proseguito - che si facciano leggi il più convergenti possibile, vale a dire un sistema giuridico-legale che includa valori e regole che negli ultimi dieci anni sono stati oscurati».Ipotesi moratoria sui prodotti tossici della finanza. Il ministro ha inoltre proposto una moratoria internazionale sui titoli "tossici" delle banche. Per far fronte alla crisi, tra le varie misure, ci sarebbe un altro intervento che dovrebbe basarsi «sulla separazione tra attività sane e titoli tossici». Bisogna «difendere la parte operativa delle banche. C'è una parte che - ha spiegato - può essere separata, sospesa in una logica di moratoria. Salvare tutto è una missione divina ma salvare quanto può essere salvato è una missione umana, dei governi». Il governo intende monitorare la situazione dei finanziamenti alle piccole e medie imprese: il ministro dell'Economia ritiene infatti che, data la particolare congiuntura economica, occorra «evitare la restrizione del credito». Tremonti ha spiegato che per il momento le banche cooperative «proseguono i loro affidamenti alle imprese mentre altri li hanno ridotti. Sono selezioni che - ha aggiunto - non tengono conto della situazione dei conti delle imprese ma della struttura di bilancio delle banche». Non sappiamo se questo basterà. Certo è che si allarga l’emergenza povertà in Italia , un Paese con tali squilibri sociali da ricordare il Sudamerica. Secondo il Rapporto sulla povertà in Italia elaborato dalla Caritas Italiana in collaborazione con la Fondazione Zancan «l’emergenza sociale riguarda 15 milioni di persone», quindi non solo i 7,5 milioni di persone ufficialmente sotto la soglia della povertà, ma altrettanti che «si collocano poco sopra, e quindi sono da considerare ad alto rischio». Il rapporto denuncia le «profonde disuguaglianze» nel nostro Paese, dove «il quinto delle famiglie con i redditi più bassi percepisce solo il 7,0% del reddito totale» mentre «il quinto delle famiglie con il reddito più alto, percepisce il 40,8% del reddito totale». L’Italia, quindi, si avvia a una situazione di sperequazione sociale che ricorda quella di alcuni paesi dell’America Latina. Mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana si è chiesto: «Assistiamo in questi giorni a montagne di soldi pubblici che, con il giusto accordo di tutti, corrono al capezzale della grande finanza e delle imprese in crisi per tentare di mettere in atto un salvataggio. Perchè non fare altrettanto per soccorrere chi lotta quotidianamente per sopravvivere all’indigenza e alla precarietà?». In Italia sono povere le famiglie con anziani (soprattutto se non autosufficienti) ed è povero un terzo delle famiglie con tre o più figli. Avere più figli o i nonni in casa aumenta cioè il rischio di povertà, mentre in Norvegia con più figli il tasso di povertà si abbassa. Secondo i dati Istat, citati nel Rapporto Caritas-Zancan il 13% degli italiani è povero, in quanto vive con meno di 500-600 euro al mese. Il 48,9% delle famiglie povere vive al Sud. Altro punto dolente evidenziato dal rapporto la posizione rispetto agli altri Paesi Ue. «Insieme alla Grecia e all’Ungheria - si legge - siamo in Europa l’unico Paese non dotato di misure basilari di intervento» contro la povertà. «Paesi come l’Inghilterra - ha ricordato mons. Nozza - destinano alla lotta all’esclusione sociale l’1,7 per cento del Pil, contro lo 0,1% italiano. Mentre in Europa la media è dello 0,9%». Gli altri paesi, ha aggiunto, hanno varato «un piano che l’Italia non ha e non ha mai avuto». Tra le proposte contenute nel Rapporto: l’adozione di una misura universale di sostegno al reddito; nel mezzogiorno investire in servizi pubblici essenziali; tutelare anziani e portatori di handicap, che costituiscono una «emergenza» per molte famiglie italiane; nella crisi degli alloggi intervenire con sostegni agli affitti, garanzie ai proprietari e edilizia pubblica. Basterebbero queste cifre a randere la politica più seria e credibile: invece, dobbiamo pure sopportare i capricci di Rosetta (Iervolino) o i referendum di Tonino (Di Pietro) ....
giovedì 8 gennaio 2009
PASCA PIREDDA, UNA VITA A DIFESA DELL’IDEA DI PATRIA
Stamani, accedendo alla mia posta elettronica, mi sono ritrovato una di quelle Email che avrei preferito non ricevere mai.
L’Associazione Campo Della Memoria mi comunicava che “La scorsa notte a Roma ci ha lasciati all'età di 92 anni, Pasca Piredda, Segretaria personale del Comandante e Capo ufficio stampa della Decima“.
La figura di Pasca, il pezzo di storia che rappresenta, è indispensabile che vengano ricordati soprattutto alle giovani generazioni. Tra l’altro Pasca, benché novantaduenne, non era affatto anziana, era ancora una giovanissima ausiliaria della Decima Flottiglia Mas, costretta da un sortilegio malefico a vivere nel corpo di una vecchia.
Non è facile parlare di lei e della Decima ai nostri giovani che tutto sanno di veline e di tronisti ma nulla conoscono della nostra storia nazionale.
Ci proverò, nelle poche migliaia di battute che gli spazi giornalistici mi consentono. L’8 settembre 1943, da molti è considerata come la morte della Patria. Fu la data che segnò una resa senza condizioni, contrabbandata per armistizio, e alla quale seguì la triste vicenda di un re spaventato che saltò sul carro del vincitore.
Non tutti accettarono questo gioco al massacro e il Principe Juno Valerio Borghese, Comandante della Decima Flottiglia Mas, intese continuare la guerra a fianco dello stesso Alleato con il quale aveva iniziato quel conflitto. Fu così che la Decima, da reparto d’assalto di Marina, si trasformò in una Divisione di fanteria di Marina che manteneva comunque attivi reparti di assaltatori subacquei.
Per gli uomini di Borghese non fu importante vincere o perdere, ma come si vince e come si perde. Nel momento di un cambio di fronte tristissimo che avrebbe impresso alle nostre armi il marchio del voltafaccia, i marò della Decima intesero schierarsi a tutela della Patria.
Sia chiaro al lettore che la Decima non difese il fascismo. La Decima non difese alcuna ideologia politica, ma fu solo un reparto militare che intese continuare a combattere a difesa della Patria invasa dagli eserciti stranieri. La Decima fu un fatto squisitamente militare.
Del reparto di Borghese fece parte il S.A.F., il Servizio Ausiliario Femminile Decima, e tra le donne del S.A.F. vi fu Pasca Piredda. Era una brunetta di origini Nuoresi, laureata in Scienze coloniali che, praticamente rapita da tre ufficiali decumani dalla segreteria del Ministro Mezzasoma, divenne poi responsabile dell’ufficio stampa della Decima Flottiglia.
Con la fine della guerra, con i campi di concentramento e la galera o la diaspora per i marinai di Junio Valerio Borghese, la battaglia del principe, in difesa della Patria, non ebbe termine. In questa sua lotta, in un’Italia che andava sempre più alla deriva ideologica, gli fu vicinissima Pasca Piredda.
Per parlare di Pasca ai nostri giovani, bisognerebbe prima spiegare loro che cos’è la Patria, la terra dei padri, il posto dove i cuori che battono lo dovrebbero fare in sincrono, perché accomunati da una storia comune. Purtroppo, i nostri ragazzi, tutti aspiranti tronisti o veline, sono stati cresciuti senza storia, senza ricordi comuni, senza tradizioni e senza passioni che non siano quelle dell’apparire piuttosto che dell’essere.
Per questo motivo la figura di Pasca Piredda è quanto mai oggi attuale, perché è la figura di una donna che ha speso la sua vita in nome di un’idea. Era questa l’idea di una Patria italiana più bella e più grande.
I funerali di Pasca si svolgeranno venerdì 9 gennaio alle ore 10 nella Chiesa di S. Pancrazio, Largo S. Pancrazio, 5 in Roma. Se un solo giovane, letto questo breve articolo, vorrà essere presente a quei funerali, io non avrò perso tempo a scrivere, avendo guadagnato un italiano dal mondo dei tronisti.
E mail pervenuta da Daniele Lembo alle ore 16,51 di oggi
L’Associazione Campo Della Memoria mi comunicava che “La scorsa notte a Roma ci ha lasciati all'età di 92 anni, Pasca Piredda, Segretaria personale del Comandante e Capo ufficio stampa della Decima“.
La figura di Pasca, il pezzo di storia che rappresenta, è indispensabile che vengano ricordati soprattutto alle giovani generazioni. Tra l’altro Pasca, benché novantaduenne, non era affatto anziana, era ancora una giovanissima ausiliaria della Decima Flottiglia Mas, costretta da un sortilegio malefico a vivere nel corpo di una vecchia.
Non è facile parlare di lei e della Decima ai nostri giovani che tutto sanno di veline e di tronisti ma nulla conoscono della nostra storia nazionale.
Ci proverò, nelle poche migliaia di battute che gli spazi giornalistici mi consentono. L’8 settembre 1943, da molti è considerata come la morte della Patria. Fu la data che segnò una resa senza condizioni, contrabbandata per armistizio, e alla quale seguì la triste vicenda di un re spaventato che saltò sul carro del vincitore.
Non tutti accettarono questo gioco al massacro e il Principe Juno Valerio Borghese, Comandante della Decima Flottiglia Mas, intese continuare la guerra a fianco dello stesso Alleato con il quale aveva iniziato quel conflitto. Fu così che la Decima, da reparto d’assalto di Marina, si trasformò in una Divisione di fanteria di Marina che manteneva comunque attivi reparti di assaltatori subacquei.
Per gli uomini di Borghese non fu importante vincere o perdere, ma come si vince e come si perde. Nel momento di un cambio di fronte tristissimo che avrebbe impresso alle nostre armi il marchio del voltafaccia, i marò della Decima intesero schierarsi a tutela della Patria.
Sia chiaro al lettore che la Decima non difese il fascismo. La Decima non difese alcuna ideologia politica, ma fu solo un reparto militare che intese continuare a combattere a difesa della Patria invasa dagli eserciti stranieri. La Decima fu un fatto squisitamente militare.
Del reparto di Borghese fece parte il S.A.F., il Servizio Ausiliario Femminile Decima, e tra le donne del S.A.F. vi fu Pasca Piredda. Era una brunetta di origini Nuoresi, laureata in Scienze coloniali che, praticamente rapita da tre ufficiali decumani dalla segreteria del Ministro Mezzasoma, divenne poi responsabile dell’ufficio stampa della Decima Flottiglia.
Con la fine della guerra, con i campi di concentramento e la galera o la diaspora per i marinai di Junio Valerio Borghese, la battaglia del principe, in difesa della Patria, non ebbe termine. In questa sua lotta, in un’Italia che andava sempre più alla deriva ideologica, gli fu vicinissima Pasca Piredda.
Per parlare di Pasca ai nostri giovani, bisognerebbe prima spiegare loro che cos’è la Patria, la terra dei padri, il posto dove i cuori che battono lo dovrebbero fare in sincrono, perché accomunati da una storia comune. Purtroppo, i nostri ragazzi, tutti aspiranti tronisti o veline, sono stati cresciuti senza storia, senza ricordi comuni, senza tradizioni e senza passioni che non siano quelle dell’apparire piuttosto che dell’essere.
Per questo motivo la figura di Pasca Piredda è quanto mai oggi attuale, perché è la figura di una donna che ha speso la sua vita in nome di un’idea. Era questa l’idea di una Patria italiana più bella e più grande.
I funerali di Pasca si svolgeranno venerdì 9 gennaio alle ore 10 nella Chiesa di S. Pancrazio, Largo S. Pancrazio, 5 in Roma. Se un solo giovane, letto questo breve articolo, vorrà essere presente a quei funerali, io non avrò perso tempo a scrivere, avendo guadagnato un italiano dal mondo dei tronisti.
E mail pervenuta da Daniele Lembo alle ore 16,51 di oggi
mercoledì 7 gennaio 2009
7/1/1978-7/1/2009
La proposta del Sindaco Alemanno di intitolare una strada ai martiri della strage di via Acca Larentia trova l’incondizionato e forte sostegno mio personale e di Azione Sociale tutta.
E’ un atto dovuto che dimostra la sensibilità del Sindaco di fronte alla tragedia degli anni di piombo, periodo che purtroppo qualcuno vorrebbe rianimare. Non mi stupisce affatto che sul fronte opposto siano uniti contro Alemanno il Consigliere Storace e il Partito Democratico. D’altra parte, dopo avere piagnucolato ed incassato la Presidenza della Commissione Speciale per Roma da parte della maggioranza, è ormai chiaro a tutti che Storace funge da portavoce del PD romano nella opposizione al Sindaco.” Roma, 7 gennaio 2009
E’ un atto dovuto che dimostra la sensibilità del Sindaco di fronte alla tragedia degli anni di piombo, periodo che purtroppo qualcuno vorrebbe rianimare. Non mi stupisce affatto che sul fronte opposto siano uniti contro Alemanno il Consigliere Storace e il Partito Democratico. D’altra parte, dopo avere piagnucolato ed incassato la Presidenza della Commissione Speciale per Roma da parte della maggioranza, è ormai chiaro a tutti che Storace funge da portavoce del PD romano nella opposizione al Sindaco.” Roma, 7 gennaio 2009
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