ISLAM: MUSSOLINI, POLIGAMIA PER DONNE? ANCHE IO FECI QUESTA PROPOSTA PROVOCATORIA = 'INIZIATIVA SCRITTRICE SAUDITA PUNTA A INCRINARE CULTURA MASCHILISTA DELL'HAREM' Roma, 17 dic. (Adnkronos) - "Anch'io ho fatto una analoga provocazione tempo fa: la poligamia anche per le donne!". Lo ricorda Alessandra Mussolini commentando all'ADNKRONOS l'articolo della scrittrice araba Nadin al-Badir nel quale ha proposto l'introduzione della poligamia al femminile in Arabia Saudita."In effetti - scherza la presidente della commissione parlamentare sull'infanzia - farebbe comodo avere tre, quattro mariti: uno va a fare la spesa, un altro cucina, l'altro ancora va a prendere i bambini a scuola, l'ultimo si occupa della casa... i mariti non sarebbero mai troppi".Per la Mussolini, "la proposta provocatoria della scrittrice saudita punta a incrinare la cultura maschilista araba dell'harem. Ma non dimentichiamo che la poligamia, di fatto, esiste anche in Italia in migliaia di famiglie immigrate. E' una situazione assolutamente inaccettabile sotto ogni profilo: umano, culturale e legislativo".(Bon/Ct/Adnkronos) 17-DIC-09 16:33
giovedì 17 dicembre 2009
giovedì 10 dicembre 2009
E brava Alessandra!
Contro il giornalismo che si nutre di insinuazioni e il maschilismo strisciante, uno "strappo" contro la deriva. Dopo il fango, lo sfogo. E sfogo sacrosanto, peraltro. Alessandra Mussolini non ci sta a finire nel tritacarne di Feltri (ormai, tra l’altro, autoproclamatosi uno dei tanti San Pietro del Popolo della libertà, custode delle chiavi delle Porte del Partito Unico) e piomba inaspettata a Pomeriggio 5, in cui si parlava di lei e dello scandalo (montato, appunto, dal Giornale) sul presunto video hard che la riguarderebbe. Un blitz in compagnia dell’amica, e deputata del Pd, Paola Concia. La rabbia, le lacrime, e la lettura di un articolo di Sgarbi apparso sul Giornale («scopata privata», «coerenza politico-erotica», tra le parole usate dall’autore, che si chiedeva, in sostanza, di cosa mai si lamentasse la mussolini…). Poi, una copia del Giornale strappata, buttata a terra e calpestata. Così, tanto per rendere chiaro il concetto. E non nascondiamocelo: questo sfogo ci è piaciuto. Ci è piaciuto perché è un gesto forte e necessario, a suo modo anche “violento”, contro una degenerazione “violenta” del giornalismo italiano e, purtroppo, di gran parte della società italiana. Uno scivolo, quello del gossip e della morbosità, che pare non avere freni. Ormai il “diritto di cronaca” è troppo spesso ridotto a una scusa per colpire le persone nel privato, per “metterle alla berlina” (per usare le parole della mussolini) su basi quantomeno fragili – e qui, in questo caso, si trattava, pare, delle dichiarazioni di un mitomane – provando a distogliere, scientemente, l’attenzione di un intero paese dal merito delle cose, dai fatti, dalle notizie vere. Sembra ormai un’abitudine irreversibile. E che lo facciano giornali di destra o di sinistra, poco importa: la deriva è diffusa. Calpestare Il Giornale è stato un atto di “mancanza di rispetto per la libertà di stampa”, ha detto qualcuno. Un’accusa che lascia il tempo che trova. Perché se mancanza di rispetto c’è stata, beh, è in quello che si è scritto, e soprattutto in come si è scritto e in come si è commentato. E anche nel modo in cui viene usato. Per non parlare del contesto costruito attorno alla presunta notizia: uno sfondo torbido e opaco, su cui si muovono, immancabili, le ombre del “ricatto”. Ma, soprattutto, a colpire è la sottesa mancanza di rispetto per le donne. Strisciante e velenosa. «Lo faccio come donna, come madre e come moglie», diceva la Mussolini stracciando Il Giornale in mille pezzi. E ha fatto bene. Perché il maschilismo è un vizio nazionale che resiste nei secoli. E serve per davvero una “battaglia per la dignità delle donne”, come hanno gridato le due parlamentari in televisione. Una battaglia bipartisan, s’intende. Perché è una sfida culturale, da non delegare allo scontro politico, miope e quotidiano. Sì, «basta con la politica!», s’è sfogata la mussolini. Qui non c’entra. Qui c’entrano la dignità, il rispetto, il pudore. E c’entra anche un modo sano di fare giornalismo. C’entra quella “civiltà” che stiamo, spanna a spanna, perdendo. «Basta, basta, basta!», ha urlato a Canale 5. E brava Alessandra. di Federico Brusadelli pubblicato il 3 dicembre 2009 su www.ffwebmagazine.it
Telecamere negli asili
INFANZIA: MUSSOLINI, CONTRO VIOLENZA TELECAMERE IN ASILI (ANSA) - ROMA, 10 DIC - Contro la violenza sui minori telecamere a circuito chiuso negli asili.Alla luce dei recenti fatti di cronaca, le parlamentari Alessandra Mussolini e Souad Sbai propongono che all'interno di tutti gli asili nido, sia pubblici che privati, vengano installate telecamere a circuito chiuso, le quali svolgerebbero 'un efficace compito di controllo e fungerebbero anche da deterrente verso eventuali comportamenti scorretti ai danni dei bambini ospitati'. (ANSA). 10-DIC-09 12:59
Così non va!
Continua l’opera di Azione Sociale contro il Direttivo Provinciale del PDL Salerno. Il Segretario Provinciale di Azione Sociale con Alessandra Mussolini, avvocato Luciano Farro, dichiara che il Partito, unanimemente, non si riconosce nelle decisione adottate dal Coordinatore Provinciale del PDL, dott. Mauro Russo, per quanto riguarda la costituzione del Direttivo Provinciale. Prima di questo comunicato, Azione Sociale ha già protestato con due distinte note a firma del Segretario Provinciale Farro e del Segretario Regionale Bellomo, indirizzate sia a Mauro Russo, sia ai Coordinatori Regionali del Partito. Azione Sociale, prescindendo dalla circostanza - seppur grave - di non essere rappresentata nel Direttivo Provinciale, protesta soprattutto per il metodo adottato dal dott. Russo, metodo squisitamente clientelare e senza la benché minima concertazione politica. La stessa componente politica di Alleanza Nazionale ha preso le distanze, anche se con una forma ironica e singolare, ovvero indicando nomi di ragazzini nel direttivo. Azione Sociale è fortemente preoccupata per il clima di alta tensione che queste decisioni provocano, ed al malessere di gran parte di coloro che si riconoscono nel PDL. Questo metodo di nomine, se proiettato anche per quelle comunali, farà nascere un contenzioso in tutti i centocinquantotto comuni della Provincia di Salerno, con l'innesco di una guerra fratricida a danno dell'intero territorio provinciale. Azione Sociale, prima di passare ad altre forme di protesta, anche plateali, chiede l'azzeramento del Direttivo Provinciale e la convocazione del tavolo provinciale - quel tavolo che ha portato alla vittoria del Presidente Cirielli - affinchè si adottino decisioni concertate e non frutto del libero arbitrio del dott. Russo.Il Presidente Provinciale Azione Sociale Avv. Luciano Farro
<>, noi come Azione Sociale continueremo per la nostra strada ad esempio al comune di Eboli candideremo l’on Cardiello a Sindaco, unico accordo si può trovare con l’indicazioni del presidente della provincia on Cirielli, allo stesso modo ci regoleremo a Sassano dove già stiamo lavorando per la lista che sarà capeggiata dall’avv. Gaetano Romanelli, naturalmente in quest’ultimo caso potremmo trovare un intesa con Valentino Di Brizzi, mentre a san Valentino Torio presenteremo Peppe Formisano, negli altri comuni della provincia già ci stiamo attrezzando per andare da soli.Coordinatore Regionale della Campania Cons. Com. Francesco Bellomo - Salerno, 10 dicembre 2009
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